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sabato 27 ottobre 2012

Bibite gassate e ictus: sono collegati

Le bibite gassate zuccherate sono entrate ormai nella quotidianità dell'alimentazione di molte famiglie.
Non è insolito vedere una bottiglia o una o più lattine sulla tavola, in compagnia di quella dell'acqua, o addirittura in sostituzione.
Molti bambini non sanno mangiare se non bevono un'aranciata o una coca cola, perché così sono stati abituati. Molti di loro hanno iniziato a bere questo tipo di bevanda prima del primo anno di vita.
Da diversi tempo si conosce il collegamento tra il bere una bibita gassata al giorno e l'alzarsi dell'ago della bilancia.
Chi beve con regolarità bibite corre in misura maggiore rispetto agli altri l'aumento di peso e la tendenza all'obesità. Ma questo non sembra minimamente aver spaventato o intimorito le persone, che continuano nelle loro cattive abitudini.
Ma la clamorosa scoperta recente è che questo tipo di comportamento alimentare sarebbe collegabile anche all'aumento del rischio di ictus.
A correre il rischio maggiore sono le donne, che vedrebbero aumentare il rischio di
insorgere in questo tipo di malattia fino all'83%.
Lo studio è stato effettuato dagli scienziati dell'Osaka University e la Mena University su 39.786 uomini e donne giapponesi. Tutti i partecipanti, che avevano un'età tra i 40 e i 59 anni, sono stati esaminati per ben 18 anni, informando i ricercatori delle loro abitudini alimentari, comprese le abitudini che avevano riguardo al bere.
Il corso delle analisi ha permesso agli scienziati di stabilire che chi beveva per abitudine una bibita gassata zuccherata al giorno, aumentava il proprio rischio di ictus fino all'83%, soprattutto nelle donne. Negli uomini aumentava solo leggermente.
Se uniamo questo dato ai precedenti, e cioè che la regolare assunzione di bibite è collegabile anche al diabete, all'obesità, e ad alcune malattie cardiovascolari, possiamo dedurre di quanto sia sbagliato e assolutamente da evitare una “leggerezza alimentare” del genere.
Ogni anno muoiono per ictus (nelle sue varie forma) circa 800.000 persone.
Vogliamo essere tra loro?
Vogliamo che i nostri figli rischino questo tipo di conseguenze solo per passarsi un capriccio?
Come sempre la qualità della vita è collegata alla sana alimentazione. Il giorno che ciò entrerà finalmente nella testa di ciascuno di noi, forse avremo fatto un passo avanti.
Pensiamo soprattutto ai bambini...

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