In
occasione della prossima “Settimana del gioco in scatola” che si
terrà in Italia a partire dal 10 novembre e coinvolgerà oltre 300
comuni, l'associazione Pepita ha fatto una ricerca su un campione di
500 genitori dell'età media di 39 anni, per comprendere che posto ha
il “giocare con i figli” nella loro giornata.
I
dati emersi non sono affatto incoraggianti.
Sembra
infatti che i genitori non abbiano tempo di giocare con i figli,
perché il poco tempo che hanno a disposizione, circa due ore, devono
già impiegarlo per aiutarli a fare i compiti, accompagnarli alle
varie lezioni di lingua o attività fisica e andare a fare la spesa.
proposito durante l'intervista.
L'associazione
infatti ha contemporaneamente intervistato anche i figli tra i 6 e i
13 anni, e dal confronto delle risposte è emerso per esempio, che i
bambini del nord, in una percentuale del 16%, si lamentano che i
genitori non giocano mai con loro o lo fanno
pochi minuti al giorno quando possono, mentre secondo le
dichiarazioni dei genitori il 19% giocherebbe con i figli un'ora al
giorno.
Il
solo fatto che si menta al riguarda è già un sintomo che si
comprende quanto questo atteggiamento sia sbagliato e di provi un po'
di vergogna ad ammettere la verità.
Alla
domanda se il gioco è una forma educativa, solo il 5% dei genitori
ha risposto di sì.
Il
gioco vero e proprio invece, che non ha nulla a che paragonarsi con i
videogiochi, fa parte dell'educazione dell'individuo.
Un gioco come il Monopoly ad esempio, permette
ai giocatori di interagire tra di loro, di imparare che esistono
delle regole, di aiutarsi a vicenda, di studiare le mosse
dell'avversario e quindi capire le espressioni facciali, e insegna a
perdere, cosa che ormai in pochi bambini sono disposti ad accettare
col risultato di trovarsi poi male nella vita.
A
livello salutare, il giocare insieme previene la depressione e la
sensazione di solitudine, oltre ad allenare la memoria.
Le
statistiche dicono che i genitori italiani sono tra i peggiori
“giocatori” al riguardo.
Ora,
che il tempo manca è un dato di fatto. Ma l'infanzia dei nostri
figli non ce la restituirà nessuno, né troveremo mai il tempo di
recuperare.
Provate
a chiedere ai vostri figli se preferiscono giocare con voi o guardare
la TV. La loro risposta vi sorprenderà...
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