La
contraffazione dei cibi è ormai all'ordine del giorno.
I
DOP hanno recentemente sequestrato 24 milioni di chili di cibi
contraffatti per un valore di 840 milioni di euro.
Considerando
che i controlli sono ancora insufficienti rispetto al male dilagante
e che le pene e le sanzioni non sono abbastanza severe, anche i
consumatori devono fare la loro parte per difendersi dalle truffe
alimentari, almeno nel limite del loro possibile.
Le
truffe alimentari, oltre a recare un danno economico per aver
acquistato cibo scadente al prezzo di cibo di buona qualità, sono
rischiose per la salute a causa della degradazione dei cibi
scaduti e conservati male, o alla presenza di
sostanze chimiche e
contaminanti potenzialmente dannosi.
Cosa
possiamo fare per ridurre il rischio di magiare cibo contraffatto?
La
prima cosa da fare è sapere quali sono gli alimenti che con
più facilità vengono contraffatti. Ecco la lista:
- Mozzarella di bufalaIl rischio della mozzarella di bufala contraffatta non è da sottovalutare. Le cronache della bufala alla diossina o dopate con la somatotropina sono note a tutte. Adesso però son state trovate contraffazione sull'origine del latte usato, che non sarebbe campano come dichiarato, bensì francese, belga o di Lussemburgo. Il giro di denaro intorno a questo prodotto è rilevante, da qui il fatto che si cerca di risparmiare sulla qualità per guadagnare ancora di più.
- Olio extravergine di olivaLe truffe principali consistono nel far credere olio italiano quello che non lo è, e far credere extravergine di oliva, olio di semi colorato.
- PesceIl problema della contraffazione del mercato ittico consiste in pesce contaminato dal mercurio e crostacei e molluschi contaminati dal cadmio. Il pericolo esiste solo per i prodotti consumati crudi o marinati, e non per quelli cotti.
- Pomodoro DopViene marchiato come pomodoro di alta qualità e di una certa provenienza, pomodoro di scarsa qualità e di provenienza qualunque.
- VinoI rischi del vino sono etichettature false, prodotti conservati male e con quantitativi di alcol differenti da quelli dichiarati nelle etichette.
La
seconda precauzione da prendere è esaminare le etichette e le
scadenze, che in alcuni casi sono già indice di qualità (quando non
sono anch'esse contraffatte).
Terzo:
diffidate dei prezzi troppo bassi. Spesso sono sinonimo di cattiva
qualità e conservazione.
Quarto,
fare acquisti presso produttori o negozianti di fiducia.
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