Quando uno stato di ansia si trasforma in malessere fisico, o paralizza l'andamento della vita normale di un individuo, anche chi gli sta vicino ne risente.
Come amici e parenti possono essere di aiuto a chi soffre di ansia (o attacchi di panico), pur non essendo medici?
- Primo passo: Capire

- Secondo passo: Far ricerche sull'argomento
Chi legge questo post, magari è proprio perché sta facendo ricerche sull'argomento. Le ricerche permettono di capire meglio il disturbo con il quale abbiamo a che fare e come si sente chi ne soffre. E' una dimostrazione di vero interesse.
- Terzo passo: Sostenere in modo pratico
La prima cosa da fare è ascoltare.
Mentre lo facciamo sono importantissimi sia il tono della voce che lo sguardo. Chi ci sta parlando del suo disturbo tenderà ad osservare se dentro di noi lo stiamo criticando o sostenendo, e lo farà proprio attraverso questi due mezzi.
Evitiamo affermazioni che possono ferire, tipo "Ma non è che stai esagerando?"
Cerchiamo di mostrare empatia, ovvero di metterci nei suoi panni e immaginare come ci sentiremmo noi al suo posto.
Lasciamo che si esprima liberamente, senza interromperlo.
Sfogarsi è un'aiuto più grande di quanto potete immaginare. E' una forma di liberazione per chi sta male.
Incoraggiare chi soffre di ansia a parlare con voi, vi renderà più intimi.
E quando si è una famiglia, niente è meglio dell'intimità e della solidarietà.
I fattori scatenanti e la causa dell'ansia
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