Qualche
giorno fa abbiamo parlato della tristezza, e una lettrice mi ha
chiesto di approfondire l'argomento, cosa che io avevo già in
programma di fare anche se più in là.
Motivo
per cui ho anticipato i tempi.
La
tristezza è un male che senza dubbio inghiotte la nostra
personalità.
Però, secondo la psicologia, la tristezza ha la sua
importanza nel cerchio della nosra vita.
L'importante è saperla gestire e non lasciarsi inghiottire dai suoi contorni bui.
Il primo passo dunque da fare è capire perché ad un tratto diveniamo tristi.
La
tristezza è un angolo di meditazione
Ogni
emozione che noi proviamo arriva per un motivo. Se noi la accettiamo,
le permettiamo di svolgere velocemente la sua funzione. Se al contrario tentiamo di bloccarla,
riusciamo solo a prolungare la sua permanenza.
La
tristezza
in genere arriva
per mettere in discussione chi siamo veramente. Il suo scopo è
rompere l'idea che abbiamo di noi stessi e ricordarci che abbiamo
bisogno di esprimerci per quello che siamo veramente. È il nostro
angolo di meditazione.Non a caso scrittori e poeti famosi hanno scritto le loro opere più belle nei momenti più tristi della loro vita. Lo stesso vale per i musicisti.
La tristezza riesce a tirar fuori il nostro vero io.
Viverla al meglio
Essere tristi è comunque una sensazione spiacevole, e capire che si tratta di un momento di riflessione non è d'aiuto quando ti viene da piangere e tutto sembra nero.
Però può esserti di aiuto parlarne a qualcuno aprendo un confronto, o mettere per iscritto i tuoi sentimenti.
Come smettere di essere tristi
Altri consigli utili sono:
- Fare
una passeggiata o una corsa all'aria aperta
- Ridere
- Respira
e muoviti
Ricorda...
La tristezza è un problema solo quando si prolunga per tanto tempo. In caso contrario, puoi gestirla con questi consigli e sfruttare l'opportunità che ti da per riflettere sulla tua vita e su come la stai vivendo.
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