Al
Salone internazionale del Gusto
quest'anno si è parlato di sana alimentazione.
Si
è dato molto risalto al modo in cui l'alimentazione è cambiata nel
corso del tempo, e di quanto sia peggiorata qualitativamente.
Matteo
Giannattasio, ricercatore dell'università di Padova e direttore
della rivista “Valore Alimentare”, ha fatto notare 'che mentre
una volta gli italiani consumavano un 70% di cibo fresco e solo un
30% di cibo trasformato, adesso questi valori si sono invertiti, e
ciò è avvenuto nel corso di circa 60 anni. Questo fa sì che il
nostro stomaco si riempia di cibi di scadente qualità e di additivi
chimici'.
Ha
proseguito facendo notare come queste nuove abitudini influiscano
anche
sul portafoglio. Infatti
'mentre una colazione sana e naturale ha un costo medio di 1,12 euro,
una fatta di prodotti pieni di conservanti costa 1,13 euro'.
La
differenza sembra minima, ma mira a mostrare come mangiar meglio non
costa di più come molti sostengono, e quindi nemmeno la questione
economica giustifica un'alimentazione di scarsa qualità.
Lui
ha definito questo tipo di alimenti “non cibo”, e sembra
proprio che di veleni contenuti in
questo cibo spazzatura ne ingeriamo
in media 5 chili ogni anno. Parliamo
di conservanti, coloranti ed emulsionanti.
Cosa
comporta questo in termini di salute?
La
risposta sembra abbastanza ovvia, ma per rincarare la dose vogliamo
parafrasare le parole del dott. Ciuffreda, oncologo dell'ospedale
Molinette di Torino.
Ha
spiegato che 'una dieta fatta di buon cibo è il miglior
anti-cancerogeno esistente. Infatti, la sana alimentazione riduce del
30-40% la possibilità di ammalarsi di cancro. Si è giunti a questa
conclusione esaminando l'effetto che l'emigrazione ha sulle persone,
notando che il cambiamento di abitudine alimentare incide
negativamente sulla loro salute e sul rischio di ammalarsi di qualche
forma di tumore'.
Il
problema si aggrava a causa dell'impossibilità di tenere sotto
controllo le dosi di additivi che ingeriamo, che si accumulano nel
nostro organismo in quantità sopra il limite di tolleranza senza che
noi ce ne possiamo rendere conto.
La
soluzione?
La
soluzione sarebbe ritornare all'alimentazione di 60 anni fa.
Dare
maggiore spazio nella nostra piramide alimentare ad alimenti freschi
e boicottare quelli ricchi di conservanti che l'industria cerca di
far passare per “sani, nutrienti ed innocui”.
Frutta,
verdure, legumi, pasta e pane fresco sono la migliore arma di
prevenzione contro il cancro.
E
si sa...prevenire è meglio che curare...o no?
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